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Cambiare ha un "costo immediato certo, in cambio di un costo differito" incerto.
Le resistenza nascono a volte dall'impressione che cambiare è "rinunciare a un po' della nostra identità". Mentre il non-cambiamento rassicura, come se fosse una "conferma a noi stessi". Inoltre poiché "la coerenza è considerata positiva nella nostra società" di fatto aumenta la barriera al cambiamento.
Non essere consapevoli e in qualche modo non voler gestire il cambiamento, significa sottostare a due modalità entrambe molto traumatiche:
- "essere bombardati per lungo tempo dalle stesse informazioni" finché quasi inconsapevolmente si scopre di essere cambiati.
- "un'esperienza choc, un'idea nuova e travolgente" si affaccia nella vita spazzando quello che c'era prima.
L'opposto dell'estremista che è invece un dogmatico, duro, incapace di pensare a un cambiamento graduale.
Le conclusioni? Meglio un cambiamento graduale, valutando le "opportunità che possono rivelarsi vantaggiose".
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