Qualche giorno fa mi sono deciso a comprare un nuovo paio di scarpe da corsa. Quelle che stavo utilizzando erano ormai consumate e bucate.
Una lunga scelta in un magazzino, più che altro mirata a individuare un numero che calzasse bene e a trovare un compromesso tra prezzo e qualità.
Infine decido e mi presento alla cassa. Con aria entusiata il commesso mi informa: " Complimenti per aver scelto questo modello di scarpa che permette, attraverso un sensore inserito nella soletta, di comunicare con il suo i-pod nano!"
"Cosa?" Lo interrompo io un po' aggressivo.
"Sì" continua lui, ormai un po' sulla difensiva: "calcola distanza, percorso, calorie..." E intanto sembrava pensare: "Ma questo da dove scende? Proprio a me doveva capitare".
Allora chiariamo: io dalle scarpe mi aspetto che facciano solo le scarpe. Sono veramente saturo di questa trasversalità del mercato. Già avevo superato i limiti con i cellulari, che quando li compri l'idea che servono anche per comunicare con qualcuno sembra assolutamente secondaria, poi sono arrivati i navigatori satellitari, le macchine fotografiche digitali, i lettori mutimediali: una babele tecnologica dove il senso è consumare beni superflui.
Per favore datemi una scarpa che fa la scarpa, al prezzo giusto. Non offritemi un viaggio a Londra a 29 Euro tutto escluso, piuttosto mi mettete il pane e la frutta 10 Cent in meno?
Appunti sparsi per documentare come si cambia; non perchè il tempo che passa ci invecchia, ma perchè ognuno può assecondare un profondo e intimo movimento interno. Cambiare è svelare progressivamente se stessi, essere consapevole delle proprie passioni, illuminare le relazioni con le persone che si amano.
lunedì 7 aprile 2008
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