martedì 23 aprile 2013

Quel paradiso «sospeso nel tempo»


Intervista a Luca Zingaretti a proposito di Montalbano
Finché Andrea Camilleri continuerà a scrivere storie sempre più belle su di lui, non mi stancherò di interpretarlo»....
...Una cosa li accomuna: la passione per la cucina siciliana. «Ogni volta mi prometto di resistere, ma alla fine non ce la faccio e torno a casa con sei chili in più». 
E poi c’è l’amore per i luoghi dove la serie è girata, quel paradiso «sospeso nel tempo», lo definisce Zingaretti, tra Catania, Siracusa e Ragusa.


Ma in questi episodi non c'è solo il cast tradizionale ma favolosi interpreti attori caratteristi come per esempio questa signora un po' particolare [clicca qui per anteprima su sito RAI1]



martedì 9 aprile 2013

Non giudicare nè sparlare

Non so se Papa Francesco ha già cominciato a rovesciare come un calzino il Vaticano, certo lo sta facendo con noi, con me.


non giudicare né sparlare mai, il cristiano è mite e caritatevole


(a questo link di può anche ascoltare) 

Erano un cuor solo e un’anima sola, grazie allo Spirito che li aveva fatti rinascere a una “vita nuova”. Ciò che all’anno zero della Chiesa ha saputo essere la prima comunità cristiana è modello intramontato e intramontabile per la comunità cristiana di oggi. Papa Francesco l’ha ribadito in modo incisivo partendo dal dialogo evangelico tra Gesù e Nicodemo, il quale non afferra subito in che modo un uomo possa “nascere di nuovo”. Di nuovo, ha ripetuto il Papa, vuol dire dallo Spirito Santo, “è la vita nuova che noi abbiamo ricevuto nel Battesimo”. Vita – ha però soggiunto – che “si deve sviluppare”, “non viene automaticamente”. Dobbiamo “fare di tutto – ha affermato Papa Francesco – perché quella vita si sviluppi nella vita nuova”, “è un laborioso cammino”, che “principalmente dipende dallo Spirito” e insieme dalla capacità di ciascuno di aprirsi al suo soffio.
E questo, ha indicato il Papa, è esattamente ciò che accadde ai primi cristiani. Loro avevano la “vita nuova”, che si esprimeva nel vivere con un cuore solo e un’anima sola. Avevano, ha osservato, “quell’unità, quell’unanimità, quell’armonia dei sentimenti nell’amore, l’amore mutuo…”. Una dimensione oggi da riscoprire: per esempio – ha detto Papa Francesco – l’aspetto della “mitezza nella comunità”, virtù “un po’ dimenticata”. La mitezza, ha stigmatizzato, ha “tanti nemici”. Il primo sono le “chiacchiere”. Papa Francesco vi si è soffermato con molto realismo: “Quando si preferisce chiacchierare, chiacchierare dell’altro, bastonare un po’ l’altro – sono cose quotidiane, che capitano a tutti, anche a me – sono tentazioni del maligno che non vuole che lo Spirito venga da noi e faccia questa pace, questa mitezza nelle comunità cristiane”. “Sempre – ha constatato – ci sono queste lotte”: in parrocchia, in famiglia, nel quartiere, tra amici. “E questa – ha ripetuto – non è la vita nuova”, perché quando lo Spirito viene “e ci fa nascere in una vita nuova, ci fa miti, caritatevoli”.
Quindi, come un maestro di fede e di vita, il Papa ha ricordato quale sia il comportamento giusto per un cristiano. Primo, “non giudicare nessuno” perché “l’unico Giudice è il Signore”. Poi “stare zitti” e se si deve dire qualcosa dirla agli interessati, a “chi può rimediare alla situazione”, ma “non a tutto il quartiere”. “Se, con la grazia dello Spirito – ha concluso Papa Francesco – riusciamo a non chiacchierare mai, sarà un gran bel passo avanti” e “ci farà bene a tutti”.

domenica 7 aprile 2013

Dove stanno andando - la visita

Finalmente è arrivato il momento di visitare la mostra sul cammino di Pietro a Castel Sant'Angelo.
Dove stanno andando? mi chiedevo un paio di mesi fa imbattendomi nelle facce di Giovanni e Pietro.
La visita è stata all'altezza delle aspettative e le risposte anche.

Riporto qui alcuni passaggi delle didascalie che accompagnano le stanze dedicate al percorso di Pietro.

Pellegrini sui passi di Pietro
Chi era Pietro? Uomo di carattere impulsivo, irruente, certamente generoso, era di età non molto distante da quella di Gesù, nativo di Betsaida, in Galilea, sulle sponde orientali del lago di Tiberiade, figlio di una famiglia di pescatori – suo padre si chiamava Giovanni –. Prima di incontrare Gesù si chiamava Simone: in ebraico è un nome che significa “colui che ascolta, il discepolo”. Nel suo primo nome c’era il suo destino, nel suo nuovo nome ci sarà la sua missione.


Incontro
La fede non è una convinzione maturata ragionando: è la risposta ad un avvenimento.
Nella partita tra Dio e l’uomo, Dio gioca la prima mossa, rendendosi in diversi modi presente.
La fede consiste dunque anzitutto in un incontro personale.
La fede è un’esperienza altamente drammatica, perché costringe a misurarsi continuamente col proprio limite e a non averne paura.


Stupore
La fede consiste in uno sguardo di meraviglia...ma Simon Pietro è anche incostante e timoroso nei momenti cruciali. Come può essere costui la roccia della fede? L’avventura del pescatore di Galilea, con le sue intuizioni e le sue cadute, chiarisce che la fede non è una qualità della carne e del sangue – cioè il risultato del valore di un uomo, un vanto da esibire con arroganza – ma un dono ricevuto.

Resistenza
Anche il credente può sperimentare l’incredulità. Anche il non credente può desiderare la fede.


Crisi e Rinascita
Pietro corre alla tomba insieme a Giovanni, sconvolto e confuso.

Abbandono in Dio
...perché quando sembra che tutto prosperi, non è detto che sia davvero così. E quando sembra che tutto rovini, non è detto che sia davvero così.

Somiglianza
È impressionante come, dopo tutta la storia di affiatamento e sgretolamento, di esaltazione e di umiliazione gli Atti degli Apostoli mostrino la trasformazione di Pietro, che diventa sempre più simile a Cristo:  Pietro sembra Cristo. Ciò è vero fino alla consumazione conclusiva, fino all'immedesimazione totale, fisica.












martedì 2 aprile 2013

Cosa si può fare in Ventisette giorni di Governo

Ho aperto il libro quando il Freccia-Bianca delle 19.07 doveva ancora partire da Genova.
 "La rivoluzione della luna" di Andrea Camilleri.
A parte una breve interruzione per mangiare qualcosa in fretta, l'ho richiuso quando dal treno già si vedevano le indicazioni della stazione di Roma-Termini. 
Mi sono precipitato a casa  e non ho spento la luce finché la storia (vera ma romanzata) di donna Eleonora, Viceré di Spagna nella Sicilia del Seicento non è giunta al termine.

"Giru di luna fu lu regnu tò, ma fici di la notti jornu chiaro".



Oggi per associazione di idee mi è venuta in mente la storia di Vittoria Colonna figlia del Viceré Marcantonio Colonna e poi moglie di Henriquez-Cabrera conte di Modica. Rimasta vedova governò la Contea di Modica fino alla maggiore età del figlio.
Fu lei che nel 1606, per risanare una situazione economica disastrosa, ottenne il permesso e fece edificare la nuova Kamarina, che prese il nome di Vittoria. Chissà quante storie si potrebbero raccontare...


Oggi ho zumato con Google-Maps nelle strade di una Vittoria baciata dal sole e... il risultato è che, dopo veloce consultazione di coppia, stasera ho prenotato il volo e l'autonoleggio per quest'estate  ...che nostalgia delle mie radici!


A proposito, se lo sapessero i nostri politici quante cose ottime si potrebbero fare in ventisette giorni di governo...