giovedì 22 giugno 2006

...dopo un anno

Giorno più, giorno meno, "Come si cambia" ha percorso il suo primo anno.

Il primo post risulta essere del 22 Giugno 2005, in realtà ricordo di aver manipolato le date per dare un ordinamento a me gradito e inserire scritti che avevo già prodotto e che conservavo nel mio pc. Il primo post reale per il blog è "la foglia nascosta nella foresta" (che è poi anche il titolo un altro mio blog).
Per celebrare questa ricorrenza, con un'ardita opera di scissione interiore, provo ad auto-intervistarmi.

Q: Ti sembra che questo blog abbia mantenuto le sue promesse?
A: Sì! Anche oltre le mie stesse aspettative. Mi sembra di aver messo delle buone tracce per documentare il cambiamento che giorno dopo giorno si centellina nella mia vita interiore.

Q: Sembra esserci stato un largo spazio ai ricordi d'infanzia...
A: E' vero, avevo bisogno, e la necessità è ancora forte, di recuperare il passato. Voglio dire, i cambiamenti che erano avvenuti o si stavano consolidando. Ci sono radici lontane, nell'oggi.

Q: E i sogni?
A: I sogni sono una parte importante del mio blog. Sono la lettura istantanea delle energie interiori, mi suggeriscono dove punta il mio "cuore", inteso come nucleo centrale delle mie emozioni, e quindi la direzione delle mie passioni, dei desideri, delle paure. I sogni mi aiutano a conoscermi.

Q: Il blog è la trasposizione di un tuo diario?
A: No, non ho avuto un diario, salvo brevissimi periodi. Comunque non di recente. Ho un libretto dove annoto tutte le mattine il ricordo dei sogni della notte. Ma sono appunti spesso incongruenti, parte di questi appunti diventa lo spunto per un nuovo post.

Q: Ti aspettavi un numero di lettori più o meno alto?
A: Quando sono partito, non ho pensato alla quantità dei lettori; avevo in mente di raggiungere e continuare un discorso cominciato con qualcuno; il blog mi permetteva di essere propositivo in questo dialogo ma non invadente. L'idea poi era quella che descrivo in uno dei primi post: "Qual è il posto migliore per nascondere una foglia? La foresta. Perchè si camuffa con miliardi di altre foglie". Teoricamente se il mio blog fosse ben nascosto nella foresta digitale, non dovrebbe aver alcun lettore (oltre a quelli ai quali fornisco la mappa per trovare la mia foglia).

Q: Poi anche tu ti sei lasciato prendere dal meccanismo...
A: Un po' è vero. Viene voglia di contare quante entrate e quali sono le pagine più lette, di veder crescere il grafico giorno per giorno. Ma passato il momento della curiosità devo dire che ha prevalso, assolutamente, la soddisfazione di riuscire a scrivere cose "che ti muovono dentro". Poi quando qualcuno le condivide con un commento o semplicemente verifichi che una certa pagina è molto cliccata capisci di aver toccato un tasto che va in risonanza con altre persone.

Q: Qualche annotazione particolare?
A: Sono rimasto stupito del numero di contatti avuto su due post. "Vuoi ballare con me?" e "L'amore al tempo del colera"; ma non so se c'è una spiegazione logica. Ho citato altri film o libri più famosi, ma su questi due sembra che i motori di ricerca privilegino il mio sito.

Q: Ci sono cose non dette (scritte)?
A: Assolutamente sì, ci mancherebbe altro! La sfera personale include anche rabbie, fantasie, giudizi, intimità che devono rimanere nascoste (non nella foresta, ma nella propria mente). Comunicarle a chi, come, quando, non può essere oggetto di tecnologia.

Q: Obiettivi per il futuro?
A: Continuare, ed evitare inquinamenti troppo culturali. Vorrei che il mio blog rimanesse un "luogo dell'istinto", penso che solo così potrà assolvere allo scopo per cui è nato. Penso che affiancherò invece altri blog dove depositare altre idee, riflessioni, immagini. Intanto sono contento di aver spinto qualcuno (MariaTeresa e Carlo) a lavorare su un proprio blog e di aver stretto con Claudio un patto di "editazione" con un blog dei suoi pensieri&parole.

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