Mi piace sfrugugliare un sogno, arricchirlo di piccoli particolari, trasformarlo in una breve scenetta.
La grossa cornacchia compare, tanto inaspettata quanto ingombrante, sul ramo dell'albero le cui appendici si sporgono fino a sfiorare l'ingresso della casa di campagna. Coperta di grandi piume nere lucenti, con un enorme becco, non si può fare a meno di notarla. Parla, ripete il suono delle parole che sente provenire dalla casa. Riesce ad articolare intere frasi. Tutti, fuori a gurdare affascinati, tutti vogliono partecipare al gioco improvvisato. Qualcosa non mi convince, tra una frase e l'altra l'animale emette dei suoni che sembrano inarticolati ma che con un po' di attenzione hanno delle regolarità ricorrenti. La bestia parla e si guarda intorno, ripete controlla il territtorio, inquadra ogni particolare. Capisco che è un trucco: la cornacchia è addestrata a fare la spia, tra i versi nasconde messaggi in codice che qualcuno può decodificare e memorizzare nascosto da qualche parte al sicuro.
(Sogno 9/5)
Anche quando il clima generale nella vita quotidiana sembra rasserenarsi, chi ha sviluppato in sè un forte super-io, mantiene nel profondo la paura e la necessità di 'spiarsi'. Un controllore che si ritira, si camuffa, ma è duro a cedere, a fidarsi, a estromettersi. Bisogna proprio abituarsi a vivre con se stessi.
Appunti sparsi per documentare come si cambia; non perchè il tempo che passa ci invecchia, ma perchè ognuno può assecondare un profondo e intimo movimento interno. Cambiare è svelare progressivamente se stessi, essere consapevole delle proprie passioni, illuminare le relazioni con le persone che si amano.
venerdì 9 maggio 2008
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