giovedì 15 settembre 2005

Tradizionalista o Progressista

Non voglio parlare di politica!
In passato, ho sempre pensato a me stesso come a una persona tradizionalista, un po' perchè così si viene catalogati quando si crede in valori come la famiglia o la fede, ma soprattutto perchè consideravo la mia necessità di avere punti di riferimento costanti.
Parlo di piccole cose che fanno la vita quotidiana: comprare il giornale nella stessa edicola, alzarsi eseguendo gli stessi gesti, affezionarsi ad una trasmissione radiofonica, scaldare l'acqua del the nello stesso pentolino, e così via.
Poi ho dovuto rivedere questa mia autovalutazione, non fosse altro per il numero di abitazioni cambiate, per il numero di aziende in cui ho lavorato, per aver messo alle spalle una esperienza spirituale troppo aggressiva, per aver saputo buttare uno, due, tanti occhi sul risvolto interno della mia testolina. Quindi parlo di grossi cambiamenti, mica di bruscolini!
Di fronte a nuove forti motivazioni ho sempre trovato lo stimolo per affrontare le discontinuità.
E' un tema che mi è caro perchè mi riporta a quello delle separazioni, argomento sul quale sono ricco di bagaglio...
Insomma tra le mie qualità in un autocurriculum aggiungerei: capacità di gestire il cambiamento, capacità di adattarsi alle nuove situazioni che si presentano.
Ho una mia teoria sul perchè: forse che dentro di me non continua a vivere "Enzo mangialegnate"?
Chi è "Enzo mangialegnate"?
Io personalmente, non lo ricordo, ma è il soprannome con cui mi chiamava la mamma quando ancora abitavamo in Sicilia (fino a quattro anni).
Dicono che fosse un terremoto unico, con campionari di topi morti portati per la coda in casa, incendio di fascine, ferite con attrezzi pericolosissimi.
Amici vicini e lontani, sappiate che dietro quella persona spesso così disponibile, abitudinaria, qualche volta pignola e tanto a buon modo, c'è "Enzo MangiaLegnate".
Ogni cambiamento è possibile (almeno fino a 98 anni).

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