Il sig. Giovanni se ne stava sul bordo del letto; si sentiva stretto all'angolo da un nemico invisibile, come un pugile suonato; era pronto ad arrendersi definitivamente scavalcando quell'ultima corda del ring...
La sua compagna non aveva del tutto rinunciato a cercare un contatto, a lanciare un salvagente, ma doveva rassegnarsi a lunghi periodi di silenzio in cui il sig. Giovanni rimaneva isolato,fuori dalla portata di un piede o di un braccio, rigorosamente girato dalla parte opposta ad evitare il contatto visivo. I sensi spenti e richiusi in se stessi.
Il sig. Giovanni provava un senso di prigionia che gli attanagliava i pensieri.
Se avesse conosciuto la potenza dell'abbraccio! Se avesse immaginato la forza liberante di una carezza. Se si fosse fidato del brivido del contatto che riporta la mente al presente, quante sofferenze si sarebbe evitato.
Ma in quel momento le tessere dei suoi sentimenti erano sparigliate; ci sarebbe voluto del tempo prima di poter intuire queste cose.
Appunti sparsi per documentare come si cambia; non perchè il tempo che passa ci invecchia, ma perchè ognuno può assecondare un profondo e intimo movimento interno. Cambiare è svelare progressivamente se stessi, essere consapevole delle proprie passioni, illuminare le relazioni con le persone che si amano.
venerdì 6 febbraio 2009
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