lunedì 27 giugno 2005

Il RE, questo sconosciuto

C’era una volta… - Un Re! - Diranno subito i miei piccoli lettori.
Così comincia la favola di Pinocchio, così cominciano tante favole che nonne e mamme ci hanno raccontato prima di dormire.

Se il Re c’era una volta, vuol dire che ora non c’è più.
Allora chi è il Re “Cristo” che ogni anno verso la fine di novembre diciamo di festeggiare?.
Vi confido: sono perplesso; è più facile pensare a Cristo come Salvatore, Fratello, Figlio di Dio, Amico, ma Re…
Forse gli olandesi, i belgi o gli inglesi che sono governati da monarchie possono avere un riferimento culturale, ma noi figli della Repubblica, cosa dovremmo festeggiare: “Cristo Presidente” ?
La cosa non quadra.
E’ giunto per me il momento di fare luce!
Ho sentito dire che su internet si trovano tutte le conoscenze a portata di mano.
Provo: motore di ricerca; digito “Re” e premo il pulsante Cerca. Il computer mi risponde:
“Ho trovato circa 895.000 pagine in italiano che contengono la parola Re”.

Troppa grazia! Si comincia:
RE NUDO : rivista di incontro e confronto tra passioni e ricerche. Il re nudo è il simbolo del potere arrogante sbeffeggiato dal popolo.
I SETTE RE DI ROMA : questi li so: Anco Marzio, Tullio….no…li sapevo.
SCACCO AL RE : Ho vinto! Sono entrato nel cuore del tuo regno e ti ho sconfitto.
RE ARTÙ : il mito, l’eroe liberatore ma implacabile, con la sua spada invincibile.
IL RE SOLE : che esempio di megalomania!
IL RE TENTENNA : siamo fritti, se tentenna lui.
L’ERBA VOGLIO NON CRESCE NEANCHE NEL GIARDINO DEL RE : pazienza, mi ero illuso…
Proverbio Siciliano: TRI SUNU LI PUTENTI: ‘U PAPA, ‘U RE E CU NUN AVI NENTI (Tre sono i potenti: il papa, il re e chi non ha niente).
RE : persona di sesso maschile a capo di un Regno. Un po’ troppo dizionario.
IL BANCHETTO DEL RE – Ovvero le illusioni del proletariato. ...Questo deve essere proprio arrabbiato.
STARE COME UN RE
L’ORO E’ IL RE DEI METALLI
IL LEONE E’ IL RE DELLA FORESTA : mi sa che in questa foresta mi ci sono proprio perso.

http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/homilies/1997/documents/hf_jp-ii_hom_23111997_it.html://

1. In questa domenica, che chiude l'anno liturgico, la Chiesa celebra la Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell'universo. Nel Vangelo abbiamo ascoltato la domanda posta da Ponzio Pilato a Gesù: "Tu sei il re dei Giudei?" (Gv 18,33). Gesù risponde chiedendo a sua volta: "Dici questo da te, oppure altri te l'hanno detto sul mio conto?" (Gv 18,34). E Pilato replica: "Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?" (Gv 18,35).
A questo punto del dialogo, Cristo afferma: "Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù" (Gv 18,36).
Ora tutto è chiaro e trasparente. Di fronte all'accusa dei sacerdoti, Gesù rivela che si tratta di un altro tipo di regalità, una regalità divina e spirituale. Pilato chiede conferma: "Dunque, tu sei re?" (Gv 18,37). Qui Gesù, esclusa ogni erronea interpretazione della sua dignità regale, indica quella vera: "Io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce" (Gv 18,37).
Egli non è re come lo intendevano i rappresentanti del Sinedrio: non aspira, infatti, a nessun potere politico in Israele. Il suo regno, al contrario, va ben al di là dei confini della Palestina. Tutti coloro che sono dalla verità ascoltano la sua voce (cfr. Gv 18,37), e lo riconoscono come Re. Ecco l'ambito universale del Regno di Cristo e la sua dimensione spirituale.
2. "Rendere testimonianza alla verità" (Gv 18,37). Nella Lettura tratta dal Libro dell'Apocalisse si dice che Gesù Cristo è "il testimone fedele" (1,5). Egli è testimone fedele perché rivela il mistero di Dio e ne annunzia il Regno ormai presente. Di questo Regno Egli è il primo servitore. Facendosi "obbediente fino alla morte e alla morte di croce" (Fil 2,8), Egli testimonierà il potere del Padre sulla creazione e sul mondo. Ed il luogo dell'esercizio di questa sua regalità è la Croce abbracciata sul Golgota. Morte ignominiosa la sua, che rappresenta però una conferma dell'annunzio evangelico del Regno di Dio. Agli occhi dei suoi nemici, infatti, quella morte avrebbe dovuto essere la prova che tutto ciò che Egli aveva detto e fatto era falso: "E' il re d'Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo" (Mt 27,42). Non scese dalla croce ma, come il Buon Pastore, diede la vita per le sue pecore (cfr Gv 10,11). La conferma del suo potere regale venne tuttavia poco dopo, quando il terzo giorno risuscitò dai morti, rivelandosi come "il primogenito dei morti" (Ap 1,5).
Egli, Servo obbediente, è Re, perché ha "potere sopra la morte e sopra gli inferi" (Ap, 1,18). E, in quanto vincitore della morte, degli inferi e di satana, è "il principe dei re della terra" (Ap, 1,5). Ogni cosa terrena, infatti, è inevitabilmente soggetta alla morte. Invece Colui che ha potere sopra la morte, apre a tutta l'umanità le prospettive della vita immortale. Egli è l'Alfa e l'Omega, il principio e il compimento dell'intero creato (cfr Ap, 1,8), cosicché ogni generazione può ripetere: Benedetto il suo regno che viene (cfr Mc 11,10).
….
La Solennità di Cristo Re dell'universo ci invita a ripetere con fede l'invo-cazione del Padre Nostro, che Gesù stesso ha insegnato: "Venga il tuo Regno".
Venga il tuo Regno, Signore! "Regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore e di pace" (Prefazio). Amen!
OMELIA Solennità di Cristo Re Domenica 23 novembre 1997- Giovanni Paolo II

Bingo. Ricerca conclusa.

Vincenzo

1 commento :

Roberto Iza Valdés ha detto...
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