La tromba è un ricordo del papà, non dovevano prendermela per giocare. Ero stato chiaro al riguardo. Esco di casa indispettito per cercare questi bambini insopportabili.Li trovo in una radura del bosco che giocano a fare i soldati. Requisisco lo strumento musicale e li rimprovero aspramente, diffidandoli di disobbedirmi un' altra volta.

Io so appena emettere le sette note principali; le mie labbra diventano subito paonazze e brucianti per lo sforzo, ma è pur vero che a tredici anni, prima di innamorarmi del flauto traverso, avevo cominciato ad esercitarmi con questo strumento. Da quando non c'è più il papà non è più usato, i tasti si sono induriti e l'ottone si è ossidato: Però effettivamente non sopporterei che venisse portata via dal suo posto e usata per giocarci, a rischio di rottura.
Una volta mi è successo con il flauto. Nella ingenua generosità dei vent'anni l'avevo lasciato incostudito in mezzo a tanti ragazzi, perchè molti volevano provarlo e io ero disponibile a lasciarli fare. Fin troppo. Mi assentai qualche minuto e al ritorno nella stanza il flato era caduto e aveva subito un'ammaccatura violenta, quasi da bucarlo. ...e i cocci erano miei.

Forse, a quanto ho scritto qualche giorno fa in un post, dovrei aggiungere "e...non mi toccate le trombe"
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