sabato 29 aprile 2023

Francigena da Genova - 23 maggio 2022. T22 (VF40): Montefiascone, Viterbo

Lasciata Montefiascone, con vista sulla pianura sottostante immersa in una nebbia destinata presto a disciogliersi, attraversiamo uno dei punti storici più antichi del percorso. Per qualche chilometro calpestiamo le pietre dell'antica via Cassia costruita dai Romani. Dove il basolato è in buone condizioni, appare liscio e levigato e un po' fa impressione perché viene da pensare agli eserciti che l'hanno percorso per invadere altri popoli, prima verso nord e poi anche verso sud, ai mercanti che trasportavano le loro merci sui carri, ai pellegrini, preti, vescovi, fedeli verso o di ritorno da Roma (mica come noi che alla stazione Termini prenderemo un treno). Su una pietra qualcuno ha inciso: "cammina e canta". Banalità? Si, potrei cantare "L'inverno se n'è andato aprile non c'è più, è ritornato maggio..."; Ma sicuramente il messaggio è un altro. Cantare è creare un ritmo dove le pause sono importanti quanto la voce, cantare è inspirare e dare fiato con un senso proprio; cantare fa rima con sperare, cantare è fratello di avere fiducia; certamente cantare è pregare. Purtroppo, una pianura assolata e afosa interrompe ogni altro pensiero. Che sia questo il momento di cantare? Prima delle mura di Viterbo si deve attraversare una lunga periferia. Per il pranzo registro la mia prima volta in un Burger King. Viterbo avrebbe bisogno di molto tempo per essere esplorata, è ricca di storia, di arte, di chiese tutte da visitare, del palazzo dei papi. Si potesse fare con i potenti della terra come i viterbesi fecero con i cardinali! Li chiusero in conclave, prigionieri finché non avessero eletto il nuovo papa.

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