Sono tutti in posa, sembrano pronti, ma io non sono ancora soddisfatto, li faccio spostare una volta di più, per curare un dettaglio, per accrescere la tensione emotiva.
Poi improvvisamente è troppo tardi, il momento magico è fuggito, la foto è sorpassata non ha più alcun interesse.
(Sogno 29/12)
Non sono solo, ho portato con con me tutta la famiglia e siamo seduti intorno ad una tavola apparecchiata. Una grande tovaglia a quadri rossi e bianchi, qualche bottiglia piena e dei bicchieri pronti ad essere riempiti.
Il momento è carico di aspettative, mi aspetto il ritorno di ricordi, di aneddoti, di immagini, un senso inappagato di nostalgie, di frasi dette e non dette come succede a chi si conosce da tanto tempo.
Invece ricavo una sensazione di grande freddezza. Il tempo scorre via senza emozioni con un senso di disagio crescente.
Arriva il momento di salutarsi; mentre gli altri si allontanano, mi giro, faccio un passo indietro e dico "La prossima volta vengo da solo".
In entrambi i sogni ciò che manca è l'atmosfera giusta, è un qualcosa che nasce da dentro ed impedisce il ciak.
Fare ciak con una persona è una esperienza di condivisione fenomenale. E' più facile dire cosa non è, piuttosto che spiegare cosa è.
Chi l'ha provato sa che non si è più in-due, ma è come se un "terzo" prendesse forma. Un'area impalpabile ma ben definita, fragile a costituirsi ma nello stesso tempo capace di diventare coriacea e resistente al tempo.
Non si può studiare a tavolino, mettendo le persone al posto giusto come pedine, non si può costruire nell'affollamento degli affetti.
E' un tu-per-tu, una feconda comunione di menti, un gioco di soggettiva interazione a cui corrispondono rispecchiamenti, riflessioni ed emozioni.
E' qualcosa di così radicato nell'intimo della nostra cultura, che la Religione Cristiana ne ha fatto il cuore della propria Fede.
Due - che - s i- amano - così - profondamente - da - trasformare - il - loro - amore - in - persona: la Trinità.
Ma è anche un concetto che è, in qualche maniera, richiamato nella scienza quando si considerano i fenomeni di aggregazione della materia studiati dalla Cibernetica.
E ancora, più recentemente, la psicologia ha identificato nel rapporto paziente-terapeuta il concetto di terzo-analitico. Un soggetto dotato di "vita propria", generato dalla coppia analitica, il quale, nel creare un nuovo spazio non saturo, capace di simbolizzazione, modifica la realtà emotiva ed inconscia del paziente e dell'analista portandoli entrambi verso una crescita.
La realtà deve essere assai semplice: una inesauribile e incontrollabile spinta all'aggregazione è scritta nel cuore dell'umanità e di ogni singola persona. Perchè non sperare intimamente che il prossimo, sarà un anno "migliore"?